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lunedì, ottobre 27, 2008

domenica, marzo 23, 2008

ROBERTO BENIGNI - FRANCESCO GUCCINI- ONDA LIVBERA- AL TREST

Francesco Guccini con Juan Carlos "Flaco" Biondini suonano e cantano il blues in dialetto modenese "Al trèst" nel programma di Benigni "Onda libera"

A m sun desdé stamatéina l'è primavéra ma al piòv
a m sun desdé stamatéina l'è primavéra ma al piòv,
a n pos purtéret fòra anch sl'lè dmanga
perchè a n gh'ò ménga al vsti nòv,
a n gh'ò ménga al vsti nòv, oh sé...

A gh'era tò péder sù l'òss, a I m'à dmandè quand a té spòs,
ma gh'era tò péder sù l'òss, a I m'à dmandè quand a té spòs
mé, ch'a fagh fadiga a magnér per mé,
péinsa mò béin s'a x'foss in dò,
péinsa mò béin s'a x'foss in dò...

E quand l'é gnuda tò médra a gh'ò dmandé in dòv t'ér té,
Ho dét, quand l'é gnuda tò médra a gh'ò dmandé in dòv t'ér té, oh sé,
la m'ha rispòst ch'tér andéda via
con un ch'al gh'à più sòld che mé,
con un ch'al gh'à più sòld che mé, oh sé...

E mé a sun ché in mez a la stréda séinza savéir csa pòsia I fé
l'é bròtt débòn sté a la dmanga a bsaca vòda e séinza té
e intant a m piòv sòvra a la testa
e a sòn tòt mòi còmm un pulséin,
a sòn tòt mòi còmm un pulséin, oh sé...

A sòn da sòl d'lòngh a la stréda e a zigh dabòun còmm un putéin,
A sòn da sòl d'lòngh a la stréda e a zigh dabòun còmm un putéin,
l'é primavéra ind al lunari,
ma a pér che invéren sia turné
l'é primavéra ind al lunari,
ma a pér che invéren sia turné, oh sé

ROBERTO BENIGNI - INNER SMILE

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martedì, febbraio 05, 2008

BENIGNI: INNAMORATI DELLA MADRE DELLA VITA

Dopo gli ultimi successi televisivi, rileggiamo i discorsi e le meditazioni che in questi anni il nostro "toscanaccio" ci ha donato sull’Amore di Dio e sulla Madonna


INNAMORATI DELLA MADRE DELLA VITA

“Vergine Madre, figlia del tuo figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d’etterno consiglio”. Versi immortali tratti dalla Divina Commedia che descrivono colei che mai è morta, la Madre della Vita. Siamo a Maggio, mese dedicato alla Madonna ed a Lei ci vogliamo accostare attraverso Roberto Benigni, uno dei suoi più grandi cantori contemporanei. Si vede lontano un miglio che Benigni è innamorato. Sua moglie è la splendida e bravissima Nicoletta Braschi, ma anzitutto Lui è innamorato follemente della Vita e di colei che l’ha fatta nascere nel mondo: la Madonna. Ed è bellissimo gustare i discorsi e le meditazioni che il nostro toscanaccio ci ha ultimamente donato sull’Amore di Dio e sulla Vergine Santa. Naturalmente in questo modo perderemo l’umorismo dell’esposizione, ma potremo cogliere meglio la grandiosità e la profondità delle sue affermazioni. So bene che mi prendo una grande responsabilità nel mettere insieme brani diversi e meditazioni così profonde, ma credo valga la pena correre qualche rischio per valorizzare e condividere delle perle tanto preziose che rischiano di perdersi nel calderone televisivo. Ed allora cominciamo … dall’inizio.

<< Io sono nato in un paesino che si chiama Misericordia ed il mio babbo era poverissimo ma aveva una grande particolarità: era l’ultimo degli uomini. Quando siamo bambini noi siamo come Dio e per Dio gli ultimi sono i primi e il mio babbo era il primo, non s’è mai inchinato a nessuno perché non aveva nulla e nessuno a cui inchinarsi. Mio padre aveva un amore grandissimo per la mia mamma. Un giorno andò in guerra senza neanche sapere di cosa si trattasse; lo presero prigioniero e ne moriva uno al giorno. Quando è tornato dal campo di prigionia era uno scheletro ed appena arrivato è svenuto andando in coma totale. La mia mamma non aveva i soldi per le medicine e portò tutto quello che aveva, cioè quattro anatroccoli bianchi, alla Madonna di Castiglione: entrò in chiesa e le disse «Fai te». Dopo quattro giorni il mio babbo uscì dal coma. Siamo meravigliosi ed unici! Abbiamo una vita meravigliosa, ed ognuno di noi non deve dimenticarsi né perdere la propria unicità. >>

Ecco dunque che viene fuori il valore dell’espressione di se stessi attraverso la propria creatività.

<< L’arte è il grande lusso di trasmettere la vita. Ci sono pochi nella storia dell’arte e della letteratura che hanno il coraggio e la potenza di andare fino in fondo, ed a queste persone bisogna essere grati. L’unica cosa che abbiamo è il fatto di vivere, e dobbiamo essere consapevoli della bellezza della vita, del miracolo che abbiamo ricevuto. È proprio il fatto di essere vivi che è inspiegabile, e dobbiamo impegnarci per far trionfare sempre la vita. >>

Risalta quindi l’importanza di essere consapevoli che da molti secoli siamo travolti da una cultura fondata solo sulla mente, con il risultato che oggi abbiamo molte difficoltà a vivere il rapporto con noi stessi e con Dio.

<< Il cervello non è lo strumento adatto per dimostrare l'esistenza di Dio: è come voler sentire il sapore del sale col naso. Non c'è riuscito Lui stesso mandando Suo figlio in terra, figurati noi! Di Dio se ne può parlare solo tornando bambini e l’unico linguaggio possibile sarebbe quello di un neonato. Non si può parlare di Dio, ma a Dio sì, gli si può parlare. Chi ci crede e chi non ci crede non fa tanta differenza, tanto anche chi non ci crede deve credere a talmente tanti miracoli che non sono meno degli altri. Vi ho dato tanti insegnamenti, dice Dio, ma ce n’è uno che li racchiude tutti ed è quello che scrisse sant’Agostino: ama e fai ciò che vuoi. Ma si deve amare con grandezza e continuamente: l’amore che s’accende e si spenge, si fulmina. L’amore è l’unica limitazione della libertà che ci rende più liberi. >>

Amore, una parola usata ed abusata. Ma che sarà mai quest’amore?

<< L’Amore è nato quando è arrivato Gesù Cristo, che è l’inventore dell’amore. Gesù, ne ha fatte veramente di cose straordinarie, da volergli bene, da inchinarsi sul serio. Cristo, prima di tutto è diventato uomo perché l’uomo diventasse Dio, così in Lui siamo diventati la seconda persona della Trinità. Era uno che non poteva peccare e ha trasportato tutti i peccati del mondo, non poteva morire e si è fatto ammazzare. E poi ha inventato la carità, l’amore disinteressato che prima di Gesù Cristo semplicemente non c’era. Nessuno può superare l’Amore di Gesù, che ci ha fatto proprio maturare, andare avanti milioni di anni. Come ad esempio quando nei Vangeli arriva la famiglia e lui dice: la mia vera famiglia è quella dei miei discepoli: perché ad un certo punto bisogna crescere, lasciare la famiglia. Ci ha insegnato che l’amore è tutto, è la risposta ad ogni domanda. >>

Pensiamo un po’ quante domande ci facciamo ogni giorno incapaci di darci una risposta. Invece la soluzione è lì, a portata di mano, dentro di noi, nella nostra anima, nella nostra natura, creata ad immagine e somiglianza di Dio, che è Amore. Ma tutte le ferite subite per mancanza d’amore ed i compromessi con i quali abbiamo, anche inconsciamente, rinunciato alla nostra identità, ci fanno stare nella confusione e così la nostra sessualità s’allontana dall’Amore, i nervi ne risentono, il corpo si ammala e la mente diventa nostra nemica. Abbiamo bisogno di pulizia e di luce. Ma dove trovarle se non in colei che è piena di Grazia, in Maria?

<< Forse Dio non esiste, ma la Vergine Maria è la Sua mamma di sicuro! Quello che ha fatto Madonna, noi non lo possiamo immaginare. La donna è l’apice della creazione, è l’ultima cosa che Dio ha fatto, la più alta; quando le donne chiedono la parità sembra che si vogliano limitare. Durante tutta l’antichità le donne sono state trattate in una maniera tremenda, ma improvvisamente, nel 1100, quando ancora c’era un Dio del Vecchio Testamento ed anche a Gesù del tu non si poteva dare, apparve il culto della Madonna. Lo sapete che è successo? Le donne sono diventate le prime, tante poesie, è nata la cavalleria e l’epoca moderna. >>

Il nostro Benigni condivide con il suo conterraneo Dante Alighieri la venerazione per Maria: di questa comunione spirituale ci ha reso spesso partecipi donandoci delle entusiasmanti interpretazioni di diversi canti della Divina Commedia, soprattutto di quelli che si riferiscono al Paradiso.

<< La Divina Commedia è la cosa più scandalosamente bella che sia stata scritta da un uomo. Dante scrive che è arrivato fino al Paradiso dove ci sono le scie di angeli ed i beati che irradiano tanta luce; è fatto come una rosa dove ci sono tutti bambini e su, nella cima, c’è lei, Maria, la donna più straordinaria. La bellezza di avere una donna così, da pensarci, da volerle bene, anche soltanto da salutarla: Ave Maria! A Dio piace quella donna, è innamorato di Maria, ed in più è la madre di Cristo, che nello stesso tempo è anche suo Padre. Essendo però il Figlio, le somiglia un po’, come tutti i bambini somigliano alle loro madri: dunque Maria somiglia un po’ a suo figlio e nel volto di Maria c’è un po’ dell’immagine del Cristo, di Dio. E’ una cosa spettacolare, di vertiginosa bellezza. La Madonna è il punto d’arrivo, il momento nella storia dell’umanità a cui tutti sempre dobbiamo guardare per ricordarci chi siamo e dove andiamo. Dio ha creato Maria talmente bella, l’amava talmente tanto che … decise di farsi fare da Lei. Incredibile, pensate che ci deve essere negli occhi di Maria. Mi piace pensare che Gesù è nato dentro di lei, si sente che c’è proprio un corpo, una donna come noi: pensa essere nel ventre di una donna al caldo eterno. >>

Ogni essere umano ha dentro di sé il desiderio insopprimibile di rivivere la qualità e l’intensità sperimentate nel grembo della propria madre nei primi trenta giorni dal concepimento, quando ha vissuto totalmente libero, pieno della sua potenzialità ed unito completamente a Dio. Come non sobbalzare rendendoci conto che, attraverso la relazione profonda con Maria, quest’esperienza la possiamo rinnovare ogni momento, in eterno, rivivendo la pienezza della nostra natura in collegamento con l’Amore del Padre!

<< Per noi Maria è fontana vivace, uno zampillio di speranza. E’ una cosa che mi rinfresca, ed io voglio stare sempre sotto questa fontana! Se uno vuole qualcosa deve rivolgersi a Maria, alla Vergine Madre, sennò la speranza non vola. Almeno una volta al giorno bisognerebbe dire: grazie Maria; non si sa perché, però qualcosa ce l’ha data, anche se non l’abbiamo chiesta. Solo gli occhi di Maria possono guardare Dio, me lo sogno la notte, di quando Maria guarda Dio: roba da andare al manicomio. Lui è la Verità, non c’è niente oltre Dio, ed è scritto che un giorno tutti noi vedremo la Verità. Di più: sono certo che ognuno di noi sarà la Verità, sarà Dio. >>

Di fronte a tanto splendore quasi viene meno il respiro. Ma non possiamo fermarci alle emozioni; quello che conta è tornare liberi, ritornare alla Vita, liberarci da tutti i condizionamenti e… amare.

<< Dell’amore ci s’innamora e questo ci trasforma: dobbiamo entrare in relazione con l’amore fatto Persona e cambiare. Dentro Dio ognuno vede se stesso: ecco, l’uomo creato ad immagine e somiglianza del Creatore. Dio è vivo, è più vivo di tutti noi, come noi, e respira. E cos’è questo respiro? E’ l’amore del Padre per il Figlio, della madre per il Figlio, è l’Amore. Il Santo Spirito è la respirazione di Dio ed è l’Amore. Non esiste amore sprecato perché se lo diamo lo riceveremo di nuovo. Tutti noi desideriamo amare ed essere amati, e lo Spirito Santo è il desiderio di amore fra un essere ed un altro. Che è irresistibile e fa sì che tutto stia insieme, è il respiro dell’amore. >>

Grazie Padre che mi hai creato, grazie Madre che mi hai donato la Vita. E grazie anche a te Roberto che mi sproni a vivere per quello che veramente sono: un figlio di Dio.

Giuseppe Stabile (giuseppe@mediumsrl.it)

N.b.: I brani sono liberamente tratti da interventi pubblici e partecipazioni televisive che Benigni ha realizzato dal 2002 al 2006

domenica, settembre 09, 2007

DALLA SEDUTA SPIRITICA APPARE IL SOMMO POETA

Direttamente da una seduta spiritica, un Dante Alighieri di vecchia data appare ad Arbore.
Una clip di comicità d'altri tempi....

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lunedì, giugno 25, 2007

SPECIALE VIVABENIGNI, BENIGNI CON BAUDO ALLA SFILATA

Ho notato che a molti stilisti piace l'omo, io lo dico subito sono anda e rianda, quando si tratta di godere non guardo in faccia a nessuno!!! ah ah :-)

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giovedì, aprile 26, 2007

UNA DEFINIZIONE DI ROBERTO

Dare una definizione di un artista è un compito alquanto impegnativo. Credo però che quanto detto da Bonolis alla trasmissione Matrix di Mentana debba essere sottolineato....

" E' trasversale, nella sostanza e nell'immagine...ne sorride la destra e ne sorride la sinistra. E' un compendio di ottime qualità che credo tutti noi abbiamo..lui ha il coraggio di non vergognarsene".

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mercoledì, dicembre 27, 2006

A GRANDE RICHIESTA, BENIGNI VINCE L'OSCAR E CAMMINA SULLE POLTRONE

Gli ultimi dieci anni dell’Oscar. La simpatia di Billy Crystal, a lungo conduttore della cerimonia e l’incontenibile gioia di due dei più esuberanti vincitori del premio, Cuba Gooding Jr. per ‘Jerry Meguire’ e il nostro Roberto Benigni per ‘La vita è bella’.

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giovedì, dicembre 14, 2006

BENIGNI: IL PRIMO MIRACOLO DI GESU'

E' bella l'umanità di Gesù Cristo, è la cosa più divina che c'è al mondo,e il primo miracolo di Gesù..

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INDENTIKIT DI UNA MUSA ISPIRATRICE

Esistono ancora le muse ispiratrici, ossia persone che ispirano emozioni ed idee a qualcuno? Nel passato le muse erano donne che ispiravano poesie ai poeti e ora a distanza di secoli le cose sembrano non essere cambiate.
L’esempio più eclatante è Nicoletta Braschi la musa che ha ispirato tanti film del marito-poeta Roberto Benigni.
Ma chi è Nicoletta Braschi?
E’ forse la maestrina che ha fatto innamorare Guido Orefice? Oppure è la fatina di Pinocchio? O ancora Vittoria, la donna per la quale Attilio ha affrontato la guerra in Iraq per andarla a salvare?
Benigni, in qualsiasi intervista gli si chieda di sua moglie, la definisce una musa e stando a quanto racconta nei suoi film io credo che la consideri non solo come tale, ma anche la forza che move il sole e l’altre stelle.
Questa forza è l’Amore e Nicoletta rappresenta la forza di Roberto Benigni.
Nicoletta Braschi è una donna dai mille volti: è timida e fragile ma sembra avere la forza e determinazione di una tigre, è riservata ma fa un lavoro che purtroppo la costringe a volte a scendere a compromessi; ha una grande umanità e una grande saggezza di chi ha sofferto tanto ma anche di chi ha avuto tutto dalla vita.
Io l’ho incontrata in varie occasioni, ma la volta che mi ha dato più emozione è stata a Cesena quando venne a ritirare un premio nel dicembre del 2005.
Quando finì la premiazione, lei si allontanò e andammo in una stanza dove c’era la stampa e lei rilasciò delle dichiarazioni; successivamente mi dedicò un po’ di tempo in cui le parlai del mio progetto di fare un film.
Ho potuto constatare come lei, ma anche Benigni siano persone come noi, ma che a differenza nostra dedicano la loro vita a rendere quella degli altri più leggera attraverso i loro sogni.
L’arte di sognare l’ho imparata da loro anche se in qualche modo mi è sempre appartenuta, ma non ne sapevo riconoscere la magia.
A Nicoletta, penso che il personaggio della fatina, le stia bene perché credo che abbia fatto una doppia magia: su Benigni perché come si dice”dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna” e una sul pubblico che la ama e la segue sempre con tanto entusiasmo.
Mi piacerebbe molto avere una bacchetta magica per poter ricambiare nel miglior modo possibile questi regali che, sia Nicoletta che Roberto, ci donano nel corso degli anni.
In fin dei conti Nicoletta non è solo la musa del marito, ma rappresenta un esempio di grande femminilità per tutte le donne e un esempio di grande bravura artistica per tutte le aspiranti attrici.
Possiede infatti tutte le capacità che una grande attrice deve avere cioè riesce a passare da ruoli di “fatina” inteso come un personaggio che affascina a ruoli da zitella in maniera semplice.
Il dono più grande che queste persone hanno è il riuscire ad arrivare direttamente al cuore della gente con un linguaggio semplice.


Mariangela Galotto

giovedì, novembre 02, 2006

Pinocchio, Dante ed.... Erasmo

Post tratto dal blog di vergine_e_martire
http://blog.libero.it/calendario/



27 ottobre 1952. Nasce in un luogo dal nome incredibile, Misericordia (in provincia di Arezzo), ma ben presto si trasferisce in un paesino dell'hinterland pratese, che grazie a lui diventerà famosissimo: Vergaio.

Una forza della natura, un vulcano di idee, di improvvisazioni da commedia dell'arte, di poesia mista a turpiloquio e popolarità verace.
Dopo un esordio legato alla comicità surreale di Cioni Mario di Gaspare fu Giulia, di Tele Vacca, del primo film Berlinguer ti voglio bene, conquista la popolarità con Arbore e L'Altra Domenica.
Diventa nello spettacolo una vera incarnazione dei folletti delle fiabe, irriverente, dispettoso, allegro, con scherzi e battute spesso a carattere sessuale. Su questa falsariga sono anche molti dei suoi film più riusciti: Johnni Stecchino, Il mostro, Il piccolo diavolo (vero mini capolavoro del genere).

Una vera e propria svolta si ha con lo struggente ma sobrio La Vita è Bella che gli vale un successo internazionale e la vincita di due Oscar nel 1999 (migliore film straniero e miglior attore protagonista).

Da allora comincia una fase diversa del geniale attore e regista, culminata con la vera e propria Lectura Dantis dell'estate 2006, a Firenze, in piazza Santa Croce.

Nello stesso giorno di Benigni nacque anche Erasmo da Rotterdam, l'autore dell'Elogio della Pazzia Follia e dell'Utopia [ops, lapsus calami ]
Sarà una coincidenza? O una vera premonizione?
Giullare e filosofo, marionetta e mancato riformatore, attore poetico e utopista rinascimentale condividono forse qualcosa di più della sola data di nascita?


Osservate con quanta previdenza la natura, madre del genere umano, ebbe cura di spargere ovunque un pizzico di follia.
Infuse nell'uomo più passione che ragione perchè fosse tutto meno triste, difficile, brutto, insipido, fastidioso. Se i mortali si guardassero da qualsiasi rapporto con la saggezza, la vecchiaia neppure ci sarebbe.
Se solo fossero più fatui, allegri e dissennati godrebbero felici di un’eterna giovinezza. La vita umana non è altro che un gioco della Follia.

(Erasmo da Rotterdam, Elogio alla follia)