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lunedì, aprile 14, 2008

BENIGNI: PASSEGGIATA CON VELTRONI

Una passeggiata, un caffè e una visita al centro anziani. Pomeriggio di campagna elettorale per Roberto Benigni che ha fatto compagnia a Walter Veltroni a Roma. «Io, Veltroni, Clooney e Totti... che squadra», ha detto l'attore e regista toscano premio Oscar, «siamo uno più bello dell'altro. Non potete non votare un uomo così, guardate quanto è bello». Poi Benigni che già nel 1996 aveva baciato Veltroni si lancia in un appello agli indecisi e a chi si vuole astenere: «Se qualcuno è ancora indeciso ci penso io a votare e voto Veltroni. Il voto è il momento più bello, io Veltroni lo voterei tre volte».


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mercoledì, marzo 07, 2007

DIO E BERLUSCONI

Video preso da controcorrentesatirica.com

Un collage di immagini con sottofondo la canzone che Roberto'dedicava' all'amato Silvio nello spettacolo di TUTTOBENIGNI.
Un quadro satirico che racchiude la GROSSA anomalia che ha il nostro paese rispetto all'immenso potere di quel personaggio.
Un merito però a costui bisogna riconoscerlo...se non ci fosse, la maggioranza dei comici sarebbe disoccupata.
Ma se non si sta attenti e non viene fatta una legge sul conflitto di interesse, paradossalmente, ora che molti comici sono 'precari', gli verranno trasformati i contratti a tempo INDETERMINATO, in controtendenza con le politiche del lavoro attuali...se quell'ometto tornerà ancora una volta Presidente del Consiglio...


giovedì, marzo 01, 2007

BENIGNI INSIEME A BERTOLUCCI AL TEATRO MANZONI DI BOLOGNA

per inagurare rassegna 'Route 77. Cinema e dintorni', promossa dalla Cineteca di Bologna, in collaborazione con il Comune, in occasione dei 30 anni dalle contestazioni del movimento studentesco e giovanile del 1977. La rassegna, che presentera' oltre 60 film in calendario dal 6 al 30 marzo, si è aperta con la proiezione di 'Berlinguer ti voglio bene' diretto da Giuseppe Bertolucci nel 1977.

Breve Clip preso dal TG3 regionale dell'Emilia Romagna.

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martedì, febbraio 20, 2007

IL RUOLO DELLA POLITICA...DIATRIBA BENIGNI-DILIBERTO

Ad un convegno intitolato "per non dimenticare" Oliviero Diliberto attacca l' Oscar di Roberto Benigni "la vita è bella è un falso storico con lo scopo di compiacere gli americani e vincere l'Oscar" queste le parole di Diliberto che aggiunge " nel film chi è che libera Auschwitz? Gli americani. Ma è un falso clamoroso. Viene cambiata lo storia affinché il film possa essere venduto in America e, come è stato vincere l'Oscar".
Credo che non spetta a me difendere Roberto, anche perché ci ha pensato da solo replicando a Diliberto e dicendo " il lo stimo, e so che è un uomo intelligente, mi stupisco quindi che abbia detto una cosa superficiale. Non abbiamo pensato all'America quando abbiamo fatto il film, non pensavamo neanche di arrivare a San Salvador, in più il film non parla di Auschwitz, e infatti attorno al campo nel film ci sono i monti che in realtà non ci sono. Quello è ' IL campo di concentramento'perchè qualsiasi campo contiene l'orrore di Auschwitz, non uno o un altro. E conclude con una battuta...Un falso storico, questo si, sarebbe se io dicessi che Diliberto andrà a Vicenza a manifestare contro un campo russo. Però..mi fa piacer che ci vada.." Tutto questo, che sembra una semplice polemica come tante, racchiude invece una grande verità. La sinistra, intesa come insieme di vedute di tipo utopistico, non è in grado di stare assieme, ma soprattutto non è in grado di valorizzare le cose belle che sono all'interno di essa. La politica fa un grande errore quando prende le distanze dalla 'cultura' con la C maiuscola. Non quella degli intellettuali di sinistra, che ce ne sono tanti, arroccati spesso in visioni fantasiose spesso fuori dal quotidiano, ma quella della cultura del popolo. La cultura delle persone come Benigni, che vengono dalla terra, dalla povertà, che credo abbiano ancora certi valori e che riescono ad esprime pensieri così complessi in modo così semplice ed affascinante.
Io sono stato ad Auschwitz, e quello che ho visto rimarrà sempre dentro di me. E non importa che siano stati gli Americani a liberare questo campo, il più rappresentativo, ma non l'unico, o i Russi. E non importa che ora gli stessi Israeliani, tengano rinchiusi i palestinesi, in campi, diversi da quelli di concentramento, ma nello stesso tempo privi della stessa espressione di libertà.
Ahimè l'uomo è lo stesso, che sia Russo, Americano o Palestinese o Isreliano. Sono le singole coscienze che devono cambiare rispetto a certe tematiche come quella della pace.
Criticare un artista, è sempre pericoloso, perchè è l'unica persona che può smuovere queste coscienze, perchè riesce, anche se per pochi momenti, a tirar fuori la vera essenza della vita, cioè la stessa arte.
Tutti quindi siamo in grado nel nostro piccolo, di fare arte, e quindi utopisticamente un mondo migliore è possibile.
Il ruolo della politica quindi è anche questo, saper valorizzare l'arte.

Lorenzo Soricelli