mercoledì, dicembre 27, 2006

BENIGNI PARLA DE LA TIGRE E LA NEVE - BENIGNI SPEAKS ABOUT THE TIGER AND THE SNOW

Benigni parla alla tv tedesca riguardo il film la tigre e la neve, tu Miriam sei la tigre e la neve insieme...

Benigni speaks to the German tv about the film the tiger and the snow, Miriam you are the tiger and the snow all together...

A GRANDE RICHIESTA, BENIGNI VINCE L'OSCAR E CAMMINA SULLE POLTRONE

Gli ultimi dieci anni dell’Oscar. La simpatia di Billy Crystal, a lungo conduttore della cerimonia e l’incontenibile gioia di due dei più esuberanti vincitori del premio, Cuba Gooding Jr. per ‘Jerry Meguire’ e il nostro Roberto Benigni per ‘La vita è bella’.

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INTERVIEW WITH ACTRESS NICOLETTA BRASCHI

Interview with actress Nicoletta Braschi

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INTERVIEW TO ROBERTO BENIGNI IN BERLIN

LOOK THE CLIP

NEWS FOREIGN SECTION

New foreign section with all clips and the interviews in Enghish.

domenica, dicembre 24, 2006

BENIGNI PARLA DELLA PREPARAZIONE AL FILM " LA VITA E' BELLA"

Roberto parla della preparazione al film de " la vita è bella", dell'idea che ha avuto con Vincenzo Cerami e dell'esperienza del padre nei campi di lavoro tedeschi durante la guerra.
"Robero è un meraviglioso sgorbio della natura, un antifascista fisico per eccellenza....

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venerdì, dicembre 22, 2006

ROBERTO BENIGNI A BOLOGNA



Ieri sera sono stato allo spettacolo di Benigni a Bologna, dal titolo TuttoDante. Il comico ha letto e interpretato il canto V, quello dei lussuriosi e dove si parla di Paolo e Francesca. Ha poi recitato tutto il canto, praticamente a memoria, in un momento di una intensità spaventosa.
Il tutto preceduto da più di mezz’ora di spettacolo comico sullla politica (Romano Prodi, Clemente Mastella, Berlusconi, e molti altri i suoi bersagli) e l’attualità e da una introduzione al medioevo, a Dante, al Dolce Stil Novo che ha lasciato intendere un amore ed una passione smisurati per questo poeta, amore che ha saputo regalare anche al pubblico.

Non posso certo pretendere di riuscire a trasmettere anche solo un flebile riflesso di quello che ci ha trasmesso lui, ma ci sono alcuni concetti che mi sono rimasti impressi. Ho dovuto accendere il cellulare per segnarmeli, tanta era la paura di dimenticarmeli.

Benigni sosteneva che La Commedia è stata scritta non tanto con in mente che Dio esiste, quanto piuttosto con la convinzione che Dio deve esistere. Diceva che va bene per chi crede e per chi non crede, perché parla prima di tutto di noi, dell’uomo, dei nostri istinti più bassi e della possibilità per ciascuno di elevarsi e nobilitare la proprio vita, perché insieme agli istinti più bassi, l’Inferno, portiamo dentro anche la nobiltà d’animo, il Paradiso. Benigni dice che lui la vita la vuole vivere fino in fondo, e la vuole vivere bene non tanto perché Dio esiste, ma piuttosto perché dovrà ben esserci qualcosa, se dentro di noi sentiamo tutte queste emozioni grandissime.

Mi ha colpito anche l’elogio a Gesù. Benigni ci ha ricordato che prima di lui il senso dell’amore come carità e pietà non esisteva. Non esisteva. Neppure Seneca era arrivato a condannare completamente gli spettacoli del Colosseo ed era normale picchiare gli schiavi, colpire la gente per strada che non si reggeva in piedi. Gesù ci dà un comandamento nuovo, che prima non esisteva, quello di amarsi. E in questo modo rivoluziona il mondo, sia che si creda alla sua natura divina, sia che non ci si creda.

Questo per dire che non tutte le emozioni ed i sentimenti, che pure ci portiamo dentro e siamo capiaci di provare, ci sono noti. Li portiamo dentro, ma se nessuno ce le indica non li vediamo. Così anche Dante e gli altri poeti della sua epoca ci hanno insegnato l’amore, hanno elevato le donne a livelli prima impensabili: la prima anima che parla nella Commedia è una donna, che fa un monologo lunghissimo ed era una cosa scandalosa; Dante, spaventato, si lascia convincere da Virgilio a iniziare il suo viaggio nell’Inferno grazie alla promessa di incontrare tre donne; per non parlare di tutto il resto che Dante ha scritto su Beatrice, riuscendo a descriverci la sua smisurata passione per lei, insegnandoci questo modo di amare che prima non esisteva.

Siamo quello che siamo, pensiamo quello che pensiamo, grazie alle persone che ci hanno preceduto e donato parte di loro al mondo.

TRATTO DA il blog di settolo

http://www.settolo.it

giovedì, dicembre 14, 2006

BENIGNI: IL PRIMO MIRACOLO DI GESU'

E' bella l'umanità di Gesù Cristo, è la cosa più divina che c'è al mondo,e il primo miracolo di Gesù..

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INDENTIKIT DI UNA MUSA ISPIRATRICE

Esistono ancora le muse ispiratrici, ossia persone che ispirano emozioni ed idee a qualcuno? Nel passato le muse erano donne che ispiravano poesie ai poeti e ora a distanza di secoli le cose sembrano non essere cambiate.
L’esempio più eclatante è Nicoletta Braschi la musa che ha ispirato tanti film del marito-poeta Roberto Benigni.
Ma chi è Nicoletta Braschi?
E’ forse la maestrina che ha fatto innamorare Guido Orefice? Oppure è la fatina di Pinocchio? O ancora Vittoria, la donna per la quale Attilio ha affrontato la guerra in Iraq per andarla a salvare?
Benigni, in qualsiasi intervista gli si chieda di sua moglie, la definisce una musa e stando a quanto racconta nei suoi film io credo che la consideri non solo come tale, ma anche la forza che move il sole e l’altre stelle.
Questa forza è l’Amore e Nicoletta rappresenta la forza di Roberto Benigni.
Nicoletta Braschi è una donna dai mille volti: è timida e fragile ma sembra avere la forza e determinazione di una tigre, è riservata ma fa un lavoro che purtroppo la costringe a volte a scendere a compromessi; ha una grande umanità e una grande saggezza di chi ha sofferto tanto ma anche di chi ha avuto tutto dalla vita.
Io l’ho incontrata in varie occasioni, ma la volta che mi ha dato più emozione è stata a Cesena quando venne a ritirare un premio nel dicembre del 2005.
Quando finì la premiazione, lei si allontanò e andammo in una stanza dove c’era la stampa e lei rilasciò delle dichiarazioni; successivamente mi dedicò un po’ di tempo in cui le parlai del mio progetto di fare un film.
Ho potuto constatare come lei, ma anche Benigni siano persone come noi, ma che a differenza nostra dedicano la loro vita a rendere quella degli altri più leggera attraverso i loro sogni.
L’arte di sognare l’ho imparata da loro anche se in qualche modo mi è sempre appartenuta, ma non ne sapevo riconoscere la magia.
A Nicoletta, penso che il personaggio della fatina, le stia bene perché credo che abbia fatto una doppia magia: su Benigni perché come si dice”dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna” e una sul pubblico che la ama e la segue sempre con tanto entusiasmo.
Mi piacerebbe molto avere una bacchetta magica per poter ricambiare nel miglior modo possibile questi regali che, sia Nicoletta che Roberto, ci donano nel corso degli anni.
In fin dei conti Nicoletta non è solo la musa del marito, ma rappresenta un esempio di grande femminilità per tutte le donne e un esempio di grande bravura artistica per tutte le aspiranti attrici.
Possiede infatti tutte le capacità che una grande attrice deve avere cioè riesce a passare da ruoli di “fatina” inteso come un personaggio che affascina a ruoli da zitella in maniera semplice.
Il dono più grande che queste persone hanno è il riuscire ad arrivare direttamente al cuore della gente con un linguaggio semplice.


Mariangela Galotto

BENIGNI: QUI IL CANTO DEI LUSSURIOSI LO METTO IN PRATICA

Nella tappa bolognese di 'Tuttodante', il comico toscano si presenta
come un piccolo diavolo e dispensa battute alla città. Ad
applaudirlo ci sono anche Lucio Dalla e Vincenzo Cerami


Bologna, 14 dicembre 2006 - «VI AMO, boia veh, vi lecco tutti uno
per uno. Io qui il canto dei lussuriosi lo metto in pratica». Ma
prima di vestire i panni dell’“umile servo di Dante”, si presenta
come un piccolo diavolo Roberto Benigni per la sua tappa bolognese
del “Tuttodante”. La consueta marcetta con la musica scoppiettante
in sottofondo.

Battute a raffica, dedicate alla città. La prima per Prodi: «Romano,
vieni eh a vedermi? Lui: certo, dove? Io: al Motor Show. Lui: ah,
no, ho un impegno». E il pubblico è già ‘caldo’, in meno di un
minuto di show. «Come va qui a Casalecchio? E laggiù, a
Castelmaggiore?», incalza i diecimila assiepati sulle gradinate
urlando e saltellando mentre a pochi minuti dalle 22 c’è ancora
gente in fila fuori dal palazzetto. Ad applaudirlo c’è anche il suo
alter ego artistico, lo sceneggiatore Vincenzo Cerami: «Robertone in
questa terra sensuale non poteva che recitare il canto V
dell’Inferno, quello dei lussuriosi. Chissà — si chiede lo scrittore
— in quale girone dell’Inferno metterà Cofferati?».

Ma il sindaco non c’è. «Ha disdetto ieri nel tardo pomeriggio»,
spiegano gli organizzatori. Però, prima dello spettacolo, il primo
cittadino è andato nell’hotel del premio Oscar per un saluto veloce.


NELLA PRIMA PARTE di “Tutto Dante”, la lettura della Divina Commedia
che il comico toscano sta mettendo in scena nei palazzi dello sport
di tutt’Italia, Benigni omaggia a modo suo la città che lo ospita.
Usa il bastone: «Porca vacca, sapeste quanti bolognesi ci sono nel
girone dei ruffiani». Poi la carota: «Però ogni volta che passo di
qui, mi garba tanto che non so come esprimervi il mio amore immenso.
Dante, sapete — alza il tono — s’è fermato un bel po’, proprio qui,
al PalaMalaguti».

Il pubblico ghigna. Siede sotto il palco il ministro della Pubblica
istruzione, Giuseppe Fioroni. Dalla platea applaudono il prefetto
Vincenzo Grimaldi e Lucio Dalla. Biagio Antonacci confida: «Lo
sapevo, è straordinario». Esilarante quando punta sull’attualità.
Poteva mancare Berlusconi? «Per cinque anni ho preso in giro il
Governo. Ora per par condicio — deduce beffardamente Benigni — devo
criticare l’opposizione. Senza Silvio, d’altronde, per i comici non
c’è lavoro. Io mi sono dovuto buttare su Dante. Torna, Berlusconi!
Ha parlato di ammazzare il vitello grasso. Non capisco perché queste
minacce a Giuliano Ferrara». E con la politica continua a giocare a
lungo: «Pensate che gli italiani continuano a preferire Prodi
nonostante la finanziaria». Poi si mette le mani nei capelli:
«Scaramella, caramella, ma che è? Una filastrocca? Non ci sono più
le spie di una volta…».

DAL PIANO NAZIONALE passa poi al locale. «Si narra — butta lì,
introducendo così la parte dello show dedicato all’Alighieri — che
Dante quando è venuto a Bologna si sia incantato nel vedere la
Garisenda. Solo che nello stesso istante è passata la donna con il
di dietro più bello della città. Allora, boia veh, quanto s’è
pentito». Perché Dante è così per Roberto Benigni: «Uno come noi,
mica narrava di Ulisse e i miti, lui raccontava la gente vera, come
voi, bolognesi».

L’AMORE per il sommo poeta traspare da ogni parola: «La Divina
Commedia è l’opera più grande di tutti i tempi, di tutto il mondo.
Non ha pari — e scoppia l’applauso —. In questo libro non c’è solo
la teologia. E’ un libro scritto per gli occhi di una donna,
Beatrice. Perché se la penna non è intinta nello sguardo di una
donna non c’è arte. E per Dio è lo stesso». Alterna il tono sublime
con cui legge le terzine dell’Alighieri a quello provocatorio. Il
palazzetto è completamente rapito. «La poesia — dice non è solo
nella penna di chi scrive ma anche nelle orecchie di chi ascolta». E
tutti si si ‘calano’ nel quinto canto dell’Inferno. Ecco i
lussuriosi, ecco spuntare Minosse, Didone, Cleopatra, Paolo e
Francesca. I versi immortali, a cominciare da quell’amor c’ha nullo
amato amar perdona che Benigni traduce così: «Se tu ami qualcuno, il
tuo amore esisterà sempre. E l’amore non abbandona gli innamorati
neanche all’inferno». Silenzio totale. L’emozione è palpabile. Ora
c’è solo Robertone nazionale, nudo (non fisicamente, ovviamente)
davanti a Dante. E alla fine il palasport esplode in un’autentica
ovazione.


di Marcella Cocchi
iL RESTO DEL CARLINO

SI C'ERO ANCH'IO A BOLOGNA!

Non potevo mancare al tuo spettacolo qui nella mia città.
Difficile poter scrivere ciò che ho provato ieri sera, uscito dal palazzetto avevo quella sensazione di sazietà, un riempimento dell'anima.
Sì Roberto sei andato ad accarezzare quella parte di me più nascosta, la parte più bella, quella parte fiabesca che si ritrova nei bambini, semplice ma nello stesso tempo così profonda che ti viene da buttarti dentro senza la minima paura, un tuffo nell’umorismo, nella passione e nella spensieratezza che ti lava e ti purifica corpo e anima.
Se questa parte nascosta fosse da tutti notata per almeno un secondo, troveremmo nuove forze per rendere il mondo migliore, almeno nel nostro immaginario.
Parafrasandoti riguardo a “Se questo è un uomo” di Primo Levi, se uno guarda uno spettacolo di Roberto Benigni, il giorno dopo non è più quello del giorno prima.
Con stima.

Lorenzo

http://tuttobenigni.blogspot.com

mercoledì, dicembre 13, 2006

IL SOMMO POETA...BENIGNI

Il sommo poeta... Benigni
di Alessandra Testa


L’ultima volta che era venuto sotto le Due Torri aveva promesso la liberazione da Berlusconi. Era il 27 gennaio di quest’anno e, subito prima di presentare al pubblico bolognese il suo film La tigre e la neve, in visita in Comune sul libro degli ospiti aveva scritto: «27 gennaio 2006, periodo pre-liberazione. Fronte di sfondamento a Bologna per la liberazione nel 2006».

Firmato, in punta di penna stilografica: Generale Roberto Benigni. Ora che il Presidente del Consiglio è Romano Prodi, il Roberto nazionale può tranquillamente dedicarsi a qualcosa di decisamente più alto: la Divina Commedia.

Approda questa sera alle 21.30 al PalaMalaguti di Casalecchio di Reno lo show TuttoDante con cui il comico tre volte Premio Oscar declama e spiega il sommo poema di Alighieri. Per chi ancora non si fosse procurato i biglietti, dopo il sold out iniziale, l’organizzazione ha reso nota la disponibilità di ulteriori biglietti acquistabili nelle prevendite cittadine o direttamente al palasport dalle 15 in poi di oggi.

Dopo aver lasciato i suoi conterranei a spellarsi le mani dagli applausi per ben tredici serate andate in scena quest’estate in piazza Santa Croce a Firenze, l’attore sta portando lo spettacolo in giro per i palasport dello Stivale. Partito a novembre dal PalaCorvo di Catanzaro, il tour ha già raccolto oltre centomila persone.

D’altra parte già quattro anni fa, era il 23 dicembre del 2002, proprio Benigni aveva tenuto incollati al televisore più di dodici milioni di italiani davanti al suo L’ultimo del Paradiso, la lettura commentata del XXIII canto mandata in onda in prima serata da Rai Uno e diretta da Stefano Vicario sulle musiche di Nicola Piovani. Ed era in televisione, mica dal vivo.

Quella di stasera, invece, sarà una vera e propria Lectio Dantis, «un avvincente cammino nella poesia dantesca - si limita a dire l’irraggiungibile comico che preferisce affidare poche parole al suo ufficio stampa - come fosse il racconto di un’appassionata avventura, in un vorticoso alternarsi di lettura e riflessione sull’attualità, grande poesia e puro divertimento». E in fondo poco altro serve sapere.

Ci pare già di vederlo, il Benigni nei panni di Dante, già indossati in città, ma in Santo Stefano, da Vittorio Srmonti. Apparirà sul palco saltellando, magari abbraccerà qualcuno, quelli della prima fila, e poi dirà che in fondo la Divina Commedia è come la Bibbia e che la «Madonna mi ricorda la mi’ mamma», come già aveva rivelato al presidente della Cineteca Giuseppe Bertolucci lo scorso gennaio al cinema Medica Palace di via Montegrappa.

Al centro dello show ci sarà uno dei canti del poema, probabilmente il quinto dell’Inferno, quello dei lussuriosi che come tutti sanno - ha detto durante la tappa al PalaRossini di Ancona - è il più richiesto. E, conoscendo la sua imprevedibilità, siamo quasi sicuri che sul palco del PalaMalaguti non salirà solo Dante. Basterà attingere alle prime pagine della cronaca nazionale: vallettopoli, il Vaticano, il riconteggio delle schede nulle per il Senato e, ci scommettiamo, non mancherà nemmeno lui, il solito Berlusconi.

Prima dello show Benigni tornerà poi a Palazzo D’Accursio a salutare Sergio Cofferati, a cui nell’ultimo incontro aveva proposto di girare insieme un film intitolato, che burlone, Come si fa il sindaco.

Subito dopo o subito prima, probabilmente, si fermerà da Bertolucci, «l’uomo con cui ho iniziato a fare cinema prima con Cioni Mario di Gaspare fu Giulia e poi con Berlinguer ti voglio bene» e gli amici della Cineteca comunale a cui il cineasta ha già donato alcuni pezzi della casa di produzione, sua e della moglie Nicoletta Braschi, Melampo. Fra i materiali donati una copia, era la Giornata della Memoria, de La vita è bella.

Per assistere allo spettacolo, Atc mette a disposizione un servizio di navette che dalle 17 alle 20 collegherà la stazione centrale con il PalaMalaguti, partenze ogni 15 minuti al costo di 2,90 euro andata e ritorno.


Info biglietti: www.medials.com.

FONTE IL DOMANI DI BOLOGNA

sabato, dicembre 09, 2006

BENIGNI SOGNA DI RECITARE DANTE IN VATICANO

PER GUARDARE IL VIDEO COPIA IL LINK CHE TROVI DI SEGUITO IN UN ALTRA PAGINA WEB E SCORRI IL VIDEO, L'INTERVISTA DEL TG1 A BENIGNI E' ALLA FINE AL MINUTO 31".

mms://media.fastweb.it/WM9/raiclick/FMVRAI04000001073133.wmv?idCnt=43457&path=RaiClickWeb^Notizie^Telegiornali^TG1"

Roberto Benigni sogna di recitare Dante in Vaticano davanti al Papa. "Sto recitando il 33.mo cantico del Paradiso in una mia turné, vediamo se possiamo organizzare una data anche in Vaticano": è questo il desiderio espresso, simpaticamente, dall'attore-regista per il nuovo anno, in una intervista esclusiva al Tg1. Il Papa, infatti, ha recentemente dimostrato il suo apprezzamento verso il poeta toscano.

"Ieri per l'Immacolata il Papa ha scelto il 33.mo cantico che è il più bello - ha detto Benigni ai microfoni di Vincenzo Mollica - credo che il Papa abbia voluto dire le parole più belle che si possano rivolgere ad una donna, non c'è niente di più bello al mondo di questa bambina di 16 anni, Maria di Nazareth, così fragile ma che si è presa tutto il mondo addosso", ha continuato il regista toscano esprimendo infine il desiderio di poter recitare il cantico direttamente al cospetto del pontefice. "Vediamo se c'è un palazzetto in Vaticano dove poter recitare il cantico - ha scherzato Benigni - e se possiamo organizzare una data".

Infine per l'attore regista toscano, il messaggio del poeta della Divina Commedia "è attuale, attualissimo: sembra che parli di Prodi - ha concluso ironizzando - di Berlusconi, di Casini, del vitello grasso...".

sabato, dicembre 02, 2006

BENIGNI: PROCESSO A SOCRATE

Quanto è importante la morale oggi? Meno di zero, anzi ciò che contraddistingue l’uomo di questi tempi è proprio l’immoralità.
Non esiste più il senso del pudore, si dicono menzogne con il volto pieno di verità, ed i politici che sono i nostri rappresentanti sono i primi millantatori della morale.
Per fortuna che il buon Roberto ci ricorda ogni tanto che la morale, esiste, è possibile, e ci sono uomini che hanno donato la vita per questo.

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mercoledì, novembre 29, 2006

BENIGNI: ROBERTO A COSENZA

Trepidanti fotografi e giornalisti aspettano Roberto prima della prova dello spettacolo di Tuttodante che ha fatto al Teatro di tradizione Rendano di Cosenza.
Gli applausi e la standing ovation finale, ormai è un classico di tutti i suoi spettacoli!

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sabato, novembre 11, 2006

BENIGNI PARLA DELLA POESIA E DEI POETI

I poeti sono quelle persone che dalle cose normali riescono a tirare fuori la meraviglia, il poeta è una persona normale, che lavora, che deve pagare le tasse, e che se le dimentica, non sa dove ha parcheggiato la macchina...
Il poeta è colui che DISTILLA NETTARE DAL QUOTIDIANO, e fa venir fuori la parte di noi che deve essere nutrita e ci ricorda che siamo la cosa più straordinaria dell’universo.

E tu per me Roberto sei un poeta…

Lorenzo

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giovedì, novembre 09, 2006

BENIGNI SULLA MADONNA

Chi non è capace di amare tutte le donne non è capace di amarne una sola...

CONTRO LA GUERRA, IL SESSO DI MASSA!!

Credo che questa iniziativa possa garbare molto a Roberto, come garba a me, ed è per questo che la posto.

L'intento è nobile, e i promotori lo sostanziano anche di fondamenti scientifici (o pseudo tali). L'unico problema è vedere se tutti, ma proprio tutti, riusciranno a raggiungere, nello stesso momento, dal Polo all'equatore, quel che si chiede loro di raggiungere. O se l'effetto sarà altrettanto efficace pure se qualcuno ci mette un po' meno tempo, qualcuno ce ne mette molto di più, qualcun altro non ce la fa ad arrivare a destinazione. Insomma, fate in fretta i regali di Natale e tenetevi liberi per il 22 dicembre: perché allora il mondo si mobiliterà con il Synchronized Global Orgasm, la giornata dell'orgasmo collettivo sincronizzato. Un modo per concentrare un flusso di energia così potente - gli ideatori ne sono certi - da fermare le onde negative che attraversano il pianeta e tutto ciò che ne consegue. Dalle guerre ai terremoti. L'esperimento è stravagante, non c'è che dire, ma nel suo viaggio promozionale attraverso la Rete sta conquistando riscontri e consensi. Parto fantasioso degli americani Donna Sheehan e Paul Reffer, coppia di pacifisti settantenni e fricchettoni già avvezzi a iniziative clamorose, l'idea di fondo del Global Orgasm vanterebbe un sostegno scientifico nell'EGG Project, ovvero il Global Consciousness Project elaborato da un gruppo di ricercatori - e artisti e altre figure varie e colorite - dell'Università di Princeton, New Jersey. Il cui obiettivo è verificare, attraverso una rete di Random Event Generators, gli effetti dei flussi di coscienza sull'andamento delle cose del mondo. Nel caso dell'orgasmo generale del 22 dicembre prossimo venturo, lo spunto - si legge sul sito dell'iniziativa - è la partenza, verso il Golfo Persico, di due nuove navi della Marina americana "equipaggiate con strumenti anti-sottomarini che non potranno che essere utilizzati contro l'Iran". Quindi, gli organizzatori spronano gli adepti: "E' venuto il momento di cambiare l'energia della Terra".
A coloro che aderiscono all'iniziativa, è richiesto uno sforzo: devono pensare intensamente alla pace, prima e durante l'orgasmo. Insomma, nel momento culminante dovrete concentrarvi sull'immagine, che dire, di una colomba, piuttosto che di una bandiera arcobaleno o di un garofano rosso infilato nella bocca di un cannone. Facile, no? Guai a distrarsi, altrimenti tutto quel darsi da fare rischia di tradursi in uno spreco di energie. Spiegano gli organizzatori che "la combinazione di energia orgasmica, unita a un ideale razionale può avere un effetto molto maggiore delle preghiere e delle meditazioni". Molti saranno d'accordo. Le "istruzioni per l'uso" non sono particolarmente impegnative. Alla domanda "chi può farlo", la risposta è "tutti gli uomini e le donne, tu e tutti quelli che conosci". In quanto al "dove", si parla di "ovunque nel mondo, ma in particolar modo nei Paesi che possiedono armi di distruzione di massa". Dal "quando", invece, non si prescinde: "Il giorno del solstizio, ovvero venerdì 22 dicembre". Infine, una precisazione dovuta: "Non preoccupatevi se non avete un partner" precisa la Sheehan, lasciando intendere che si è liberi di partecipare in ogni modo. Anche con mezzi propri.

NEWS: IL 13 DICEMBRE BENIGNI A BOLOGNA

Approda a Bologna 'Tuttodante', lo show di Roberto Benigni in cui il comico toscano declama e spiega un canto della Commedia: ''Un avvincente cammino nella poesia dantesca - si legge in un comunicato - come fosse il racconto di un'appassionata avventura, in un vorticoso alternarsi di lettura e riflessione sull'attualita', grande poesia e puro divertimento''. Dopo il successo delle esibizioni precedenti, con oltre centomila spettatori, Benigni si presentera' al pubblico bolognese il 13 dicembre al Palamalaguti di Casalecchio di Reno, biglietti da 25 a 50 euro, nelle prevendite abituali.

FONTE quotidiano.net

NEWS DEL BLOG: post archiviati per argomento

Ho etichettato ogni post con un argomento, se cliccate in fondo al posto nell'etichetta ( es. NEWS) troverete un link con tutti i post di quell'argomento.
Saluti a tutti!
Lorenzo

NEWS: NUOVA DATA DI TUTTODANTE AD ANCONA IL 9 DICEMBRE

TEATRO: ANCONA, ROBERTO BENIGNI PRESENTA TUTTO DANTE IL 9 DICEMBRE AL PALAROSSINI
Ancona, 8 nov. - (Adnkronos) - Roberto Benigni presentera' al Palarossini di Ancona il 9 dicembre il suo spettacolo 'Tutto Dante'. Benigni leggera' e commentera' tredici canti della Divina Commendia.

La data anconetana dello spettacolo che l'artista toscano sta portando in questi mesi in giro per l'Italia e' stata presentata in una conferenza stampa nel pomeriggio, che si e' svolta nel Comune di Ancona, alla presenza del sindaco Fabio Sturani, dell'assessore comunale alle Politiche giovanili, Andrea Filippini, e di Domenico Mascitti di Anno Zero, la societa' che organizza l'evento in collaborazione con il Comune. Le prevendite dei biglietti inizieranno venerdi' al T.Box di Ancona.

FONTE
www.adnkronos.com

martedì, novembre 07, 2006

ISTANTANEE: BENIGNI VINCE L'OSCAR

Istantanee di Mollica

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lunedì, novembre 06, 2006

BENIGNI: LE COSE CHE FANNO BATTERE IL CUORE

L’emozione è una presa di coscienza, siamo coscienti di essere vivi, se non avessimo le emozioni saremmo morti. Siccome l’emozione più grande è l’amore con essa si nasce e si conosce anche la morte purtroppo, ma siccome chi non si innamora non nasce costui non conosce neanche la morte.
SI PUO' VIVERE SOLO SE CI SI INNAMORA

Roberto Benigni

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domenica, novembre 05, 2006

BENIGNI: SHOW A FIRENZE PER IL PREMIO PEGASO - MARZO 2003

Show di Roberto alla premiazione del premio Pegaso a Firenze nel marzo 2003. Si vede che Benigni si sente a casa e racconta molti aneddoti della sua giovinezza in toscana, dei personaggi che c’erano, delle abitudini…c’è da morire! Con la famosa figura da biscaro ho riso per dieci minuti, straordinario come sempre!!:)
Come sempre punto centrale dei racconti la casa del popolo di Vergaio!

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giovedì, novembre 02, 2006

Pinocchio, Dante ed.... Erasmo

Post tratto dal blog di vergine_e_martire
http://blog.libero.it/calendario/



27 ottobre 1952. Nasce in un luogo dal nome incredibile, Misericordia (in provincia di Arezzo), ma ben presto si trasferisce in un paesino dell'hinterland pratese, che grazie a lui diventerà famosissimo: Vergaio.

Una forza della natura, un vulcano di idee, di improvvisazioni da commedia dell'arte, di poesia mista a turpiloquio e popolarità verace.
Dopo un esordio legato alla comicità surreale di Cioni Mario di Gaspare fu Giulia, di Tele Vacca, del primo film Berlinguer ti voglio bene, conquista la popolarità con Arbore e L'Altra Domenica.
Diventa nello spettacolo una vera incarnazione dei folletti delle fiabe, irriverente, dispettoso, allegro, con scherzi e battute spesso a carattere sessuale. Su questa falsariga sono anche molti dei suoi film più riusciti: Johnni Stecchino, Il mostro, Il piccolo diavolo (vero mini capolavoro del genere).

Una vera e propria svolta si ha con lo struggente ma sobrio La Vita è Bella che gli vale un successo internazionale e la vincita di due Oscar nel 1999 (migliore film straniero e miglior attore protagonista).

Da allora comincia una fase diversa del geniale attore e regista, culminata con la vera e propria Lectura Dantis dell'estate 2006, a Firenze, in piazza Santa Croce.

Nello stesso giorno di Benigni nacque anche Erasmo da Rotterdam, l'autore dell'Elogio della Pazzia Follia e dell'Utopia [ops, lapsus calami ]
Sarà una coincidenza? O una vera premonizione?
Giullare e filosofo, marionetta e mancato riformatore, attore poetico e utopista rinascimentale condividono forse qualcosa di più della sola data di nascita?


Osservate con quanta previdenza la natura, madre del genere umano, ebbe cura di spargere ovunque un pizzico di follia.
Infuse nell'uomo più passione che ragione perchè fosse tutto meno triste, difficile, brutto, insipido, fastidioso. Se i mortali si guardassero da qualsiasi rapporto con la saggezza, la vecchiaia neppure ci sarebbe.
Se solo fossero più fatui, allegri e dissennati godrebbero felici di un’eterna giovinezza. La vita umana non è altro che un gioco della Follia.

(Erasmo da Rotterdam, Elogio alla follia)

mercoledì, novembre 01, 2006

BENIGNI: INNAMORATEVI!

Bellissimo collage di immagini con sottofondo sonoro di parole tratte dal film' la tigre e la neve' dove Attilio fa una lezione di poesia all'Università per stranieri.

NEWS: BENIGNI INIZIA IL NUOVO TOUR DALLA CALABRIA

CALABRIA: BENIGNI ACCETTA INVITO LOIERO, PARTE NUOVO TOUR LETTURA DANTE


Lamezia Terme, 31 ott. - (Adnkronos) - Parte dalla Calabria il nuovo tour di Roberto Benigni. Recitera' l'Inferno di Dante, ma non solo, in una due giorni tra Catanzaro e Reggio Calabria. Due tappe (il 23 e il 24 novembre) che potrebbero essere precedute addirittura da una prova generale per un successo annunciato che proseguira' poi per molti mesi nel resto d'Italia. Il comico e regista toscano ha aderito, infatti, con entusiasmo all'invito che gli e' stato fatto dal Presidente della Regione Agazio Loiero di cominciare dalla Calabria. ''Per noi calabresi - ha detto il presidente Loiero a Benigni - e' importante un'attenzione di questo tipo, anche perche' gli eventi di tale livello da noi sono rarissimi. E' un modo per assegnare una centralita' diversa alla regione, che non e' soltanto l'inferno raccontato e noto, rappresentato dai media, ma anche culla di cultura e percio' meritevole di attenzioni positive.

FONTE
www.leggoonline

lunedì, ottobre 30, 2006

BENIGNI - IL FATTO DI ENZO BIAGI

Roberto Benigni ad il fatto di Enzo Biagi, un personaggio che ormai è troppo tempo fuori dei circuiti televisivi.
Un uomo di grande cultura, di grande riservatezza e umiltà. Un vero giornalista, ridateci questo grande partigiano nato da una famiglia povera qui a due passi da casa mia a Lizzano in Belvedere (Bologna).
Manca alla tv come mancano dei programmi di cultura e approfondimento.
E che dire di Roberto, il suo solito show fra politica, umorismo e saggezza!
Quanto ci garbi Roberto!!

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domenica, ottobre 29, 2006

BENIGNI E MONNI: IL COMIZIO

Capalbio, Primavera 78, periodo storico differente dal nostro, ma non così distante da non capire che alcuni concetti rimangono, alcune problematiche sono le stesse e Roberto e Monni con la loro ironia l’hanno espresso in maniera così semplice e così vera!:)
Strepitosi!


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sabato, ottobre 28, 2006

NEWS: BENIGNI E L'UNIVERSITA' DI PISA FESTEGGIANO LA LAUREA HONORIS CAUSA A VINCENZO CERAMI




L’intera Università di Pisa, un gran pubblico composto da centinaia di studenti e l’amico Roberto Benigni hanno festeggiato la laurea specialistica honoris causa in Letterature e filologie europee conferita, mercoledì 25 ottobre alla Sapienza di Pisa, a Vincenzo Cerami.

La cerimonia è iniziata con il saluto del rettore Marco Pasquali, che ha sottolineato il legame che da alcuni anni unisce lo scrittore all’Ateneo pisano. “Il primo approdo di Cerami a Pisa – ha detto il rettore - avvenne nel 2003 attraverso il rapporto personale con il professor Mario Guazzelli, che inserì il corso di ‘Sceneggiatura e arteterapia’ tra le attività didattiche opzionali del corso di laurea in Terapia occupazionale. Il secondo capitolo è invece costituito dal ciclo di lezioni su ‘La Bottega del racconto’, tenute lo scorso anno alla facoltà di Lettere e filosofia, con enorme successo e grande partecipazione di studenti”. “I meccanismi, anche quelli psicologici, connessi alla creatività - ha continuato Marco Pasquali – credo che costituiscano un interesse peculiare di Cerami, un interesse che egli ha cercato di condividere con la generazione dei lettori più giovani indirizzando loro il libro sui Consigli ad un giovane scrittore. Ai miei occhi di docente, questo sforzo costituisce una garanzia di impegno verso la trasmissione del sapere e la didattica di qualità”.

Anche il professor Maurizio Iacono, preside della facoltà di Lettere e filosofia, dopo aver delineato il percorso artistico e professionale di Cerami, ha sottolineato il legame con Pisa e la familiarità di Cerami con generi diversi di scrittura e di linguaggi, dalle tradizioni popolari al fumetto. “Un impegno – ha affermato il preside - sempre rivolto alla ricerca di nuove storie, nuovi dispositivi narrativi da calare poi nei romanzi, nelle forme drammaturgiche del teatro, nelle forme liriche della poesia, nei dialoghi della sceneggiatura cinematografica, negli spartiti di Nicola Piovani, che di Cerami può essere definito il vero e proprio alter ego al pentagramma”.

Il professor Francesco Orlando, insigne teorico della letteratura, nella laudatio ha evidenziato la straordinaria coralità e pluralità di registri che Cerami è capace di declinare. “Come autore – ha continuato - lo apprezzo in primo luogo per la solidissima referenzialità, in un ambiente letterario minacciato piuttosto dalla autoreferenzialità; poi per la resa del quotidiano nelle sue ambientazioni; quindi per la possibilità che offre al lettore di installarsi all’interno di un’altra coscienza, ricreando una nuova soggettività; infine per la lingua che, nei copiosi dialoghi dei suoi lavori, è in grado di rendere le sfumature che qualificano il ceto sociale, il sesso, l’età, la provenienza regionale. Si tratta una lingua esente dal gusto del particolarismo così diffuso dalla narrativa anglosassone e in essa vi si rinviene una tensione all’universalismo che ritengo un merito civile di Cerami. La razionalità del suo sguardo e del suo uso della lingua riscattano, insomma, un mondo che nei suoi lavori è condannato alla tragedia e a un destino irrimediabilmente squallido”.

La lectio magistralis di Cerami ha messo a fuoco il rapporto tra romanzo e storia, sottolineando la capacità della narrazione, al suo meglio, di essere anticipatrice della storia, di “rendere pubblici valori che restano ancora inosservati”. Questo obiettivo lo hanno raggiunto, per esempio, i grandi maestri del realismo ottocentesco. Oggi possiamo dire che “nel romanzo l’aggancio con la realtà si verifica attraverso la lingua” che, attingendo al quotidiano, rappresenta già una scelta e un’interpretazione del reale. Per questo i narratori fanno storia, perché “scoprono e rivelano il loro tempo”. In questo modo Cerami ha inteso affermare un’analogia tra il romanziere e lo storico, due mestieri che presuppongono la stessa etica e gli stessi doveri deontologici.

L'Università di Pisa ringrazia il Corpo dei Vigili Urbani di Pisa per la preziosa collaborazione.

FONTE

http://www.unipi.it

venerdì, ottobre 27, 2006

AUGURI DI BUON COMPLEANNO ROBERTO!!

Auguri Roberto per i tuoi 54 anni!!

Grazie di essere al mondo, per quello che hai fatto fino ad ora, per quello che farai ma soprattutto per quello che dici.
Questo blog nasce proprio per questo, far arrivare a più persone possibili le tue parole, un aiuto in più per soffiare in faccia alla gente la tua voglia di vivere, la tua cultura e le tue emozioni.
Le tue parole sono spunto per grandi riflessioni, sulla pace, sull’amore, sulla vita,
e in questo tempo di reality tv, di disinformazione , di mancanza di vergogna e pudore spicca su tutti la tua riservatezza e la tua capacità di scegliere sempre tempi e i modi giusti.
Io non ti conosco, non so come sei realmente di persona, ma questo non conta, basta quello che doni alla gente comune, con il tuo geniale umorismo e la tua grandezza nella semplicità!!

Lorenzo

mercoledì, ottobre 25, 2006

NEWS: BENIGNI OGGI SARA' PRESENTE ALL'INNAUGURAZIONE DEL FILMFESTIVAL A TERNI

Il festival si svolgera' a Terni dal 25 al 29 ottobre tra il Cityplex Politeama, il Cenacolo San Marco e il cinema Fiamma, con proiezioni, dibattiti, concerti e incontri con l'autore. L'inaugurazione e' prevista all'interno degli studios cinematografici di Cinecitta' e Roberto Benigni, alla presenza del vescovo Paglia, delle autorita' locali, dei vertici di Cinecitta' Umbria studios e del presidente dell'Ente dello Spettacolo e direttore della Rivista del Cinematografo Dario Vigano, che terra' una conferenza sul tema ''Il cinema come luogo del dialogo interreligioso''.

fonte

http://www.adnkronos.com

martedì, ottobre 24, 2006

BENIGNI PARLA DELL'OLOCAUSTO

Forse a volte non si può scegliere il nostro destino,ma noi possiamo dare un senso alla nostra vita e alla nostra morte, non c'è nessun potere che trionfi su questo...

BENIGNI - LIBRO DELLA SCENEGGIATURA DE 'LA TIGRE E LA NEVE'

Consiglio vivamente la lettura della sceneggiatura di questo meraviglioso film, per capirne fino in fondo la l'origine, cultura e genialità..

La sceneggiatura originale di un grande film: il senso della poesia e dell'amore al tempo della guerra, in una favola piena di emozioni. «Un film candido come la neve e furioso come una tigre».

Nei dialoghi del loro film, Roberto Benigni e Vincenzo Cerami hanno incastonato, come gemme preziose, decine di citazioni letterarie - da Montale a Pound, da Hikmet a Neruda - che in questo libro vengono svelate per la prima volta. Introduce la sceneggiatura uno scritto inedito di Benigni che è anche un invito leggero al lettore a entrare a sua volta nel gioco meraviglioso dei rimandi e delle allusioni poetiche.

«IL TALMUD inizia a pagina 2 proprio per indicare al lettore che anche quando avrà finito di leggerlo non avrà ancora cominciato.

E Machiavelli dice: ci sono persone che sanno tutto, ma questo è tutto quello che sanno.
E allora perché leggere? Ma magari nel mondo, come nelle fiabe, c´è ancora qualcuno che fa una cosa che ci hanno insegnato quando eravamo piccoli piccoli e che tutti ci siamo dimenticati.

Che Dio ti benedica, caro lettore! Ma chi sei? Dove sei? Fatti vedere! Tu magari stai leggendo così, tranquillamente, senza renderti conto della tua unicità.
Ormai gli scrittori sono molto più numerosi dei lettori e tra poco sarà lo scrittore a chiedere l´autografo al lettore, diceva Shane tanto tempo fa.

Ma ora di lettori ne è rimasto solo uno: Tu. Che Dio ti conservi.
Borges diceva: io non sono orgoglioso dei libri che ho scritto, sono orgoglioso dei libri che ho letto. Altri tempi. Nessuno legge più. Nemmeno i critici, i quali sostengono che se leggessero un libro per poi recensirlo ciò altererebbe il loro giudizio, sarebbero condizionati da ciò che leggono, insomma non potrebbero scrivere quello che vogliono perché anche loro giustamente vogliono soprattutto scrivere e non leggere.

Forse perché siamo fatti a immagine e somiglianza del nostro Creatore. È pur vero, infatti, che anche il Padreterno non ha mai letto un libro ma ne ha scritto uno. Nel quale ci indica l´infallibile via per vivere in pace. E da come va il mondo si capisce, ancora una volta, che nessuno lo ha letto.


Sì, nessuno legge più. Nemmeno i coretori di bozze (se troverai scritto correttori con una sola "R" e una sola "T", ciò ne sarà la riprova).
Quindi, amato lettore, che Dio ti benedica ancora! Poiché tu stai leggendo. E una sceneggiatura, per giunta! E cos'è una sceneggiatura? Lo sceneggiatore è come lo Spirito Santo. Colui che ha soffiato nell'animo di Dio tutte le trame, gli intrecci, le battute e ha letto l'Eternità per poi scrivere quello che l'autore ha realizzato in sette giorni. E ora noi non facciamo che ripetere. Forse per questo nessuno legge più. Perché tutto è già stato detto. E anche che tutto è già stato detto è già stato detto. Non c'è nulla di nuovo sotto il sole, diceva Qohélet. E allora forse bisognerà andare a vedere cosa c'è sopra il sole per trovare una novità.

Ma la novità, ha detto Prévert, è la cosa più vecchia che ci sia. E allora proviamo a rinnovarci con l'avanguardia. Ma Gore Vidal ha detto che al mondo tutto cambia tranne l'avanguardia. E allora? Che fare?, come diceva Lenin. Ah! Non se ne esce. Mi verrebbe da imprecare e urlare: "Merda!" se non dovessi pagare i diritti d'autore a Cambronne.

Ma tu, lettore beato, che non hai nulla da fare, puoi ben credermi se ti dico che questa sceneggiatura, figlia com'è del mio pensiero, è la più bella, la più brillante, la più geniale che si possa immaginare. Però non ho potuto sfuggire alle leggi della natura, e in natura ogni cosa ne produce un'altra simile a sé. L'autore deve soltanto giovarsi dell'imitazione; e tanto più perfetta sarà l'imitazione, tanto migliore sarà quel che scriverà (Miguel de Cervantes, Don Chisciotte, I, Prologo).
Addirittura Picasso ha detto: "Io non imito, copio".
E allora, caro lettore, goditela questa meravigliosa sceneggiatura che, come ogni seria opera d'arte, narra la genesi della propria creazione, come dice Jakobson.
Sì, perché anche noi abbiamo copiato tutto in questa sceneggiatura scritta, come direbbe Vincenzo Cerami, a quattro mani con Roberto Benigni. Ormai siamo diventati tutti come la dea Eco, quella che non sa parlare per prima, che non può tacere quando le si parla, che ripete solamente i suoni della voce che la colpisce, ha detto Ovidio.

E quindi ha ragione Karl Kraus quando scrive: chi ha qualcosa da dire si faccia avanti e taccia!
Ed è lo stesso Kraus a sostenere che la lingua è un sistema di citazioni. E io lo cito!

Voglio fare come Henry James, che meravigliosamente ha detto: la mia mente è talmente pura che non è stata mai sporcata da un'idea.

Anche Walter Benjamin sognava di pubblicare un libro interamente fatto di citazioni. "A me manca l'originalità necessaria", gli ha risposto George Steiner. Però sarebbe piaciuto perfino a lui. Infatti, subito dopo il creatore di una buona frase viene, in ordine di merito, il primo che lo cita. E anche se qualcuno può non essere d'accordo con questo pensiero di Ralph W. Emerson, come per esempio Roland Barthes che dice che non si può riprodurre ciò che è stato detto senza provare un certo senso di colpa, è pur vero che il semplice prelevamento di una citazione, la scelta nella quale la inserisco, il taglio che le dò, la trasforma e la fa diventare mia, come ha osservato Michel Butor.
Altrimenti cosa farebbero autori come Paul Celan, che ha detto: "Non ho mai saputo inventare"? E tu, caro lettore, credo che sarai d'accordo con me.
Anche perché le obiezioni spesso nascono dal fatto che chi le fa non è stato lui a trovare l'idea che attacca. E infatti io non ho nulla da obiettare a questa idea che ho appena esposto di Paul Valéry. Proprio per questo non mi sfiora neanche l'idea di avere delle idee, perché oltre a essere attaccati ci si mette anche nella condizione di essere citati, tanto per citare un pensiero di Jean Rostand. No, no, sono d'accordo con Morselli: voglio conoscere solo quello che so già. Soprattutto perché sono sicuro che se qualcuno oggi dice qualcosa di nuovo vuol dire che l'ha letto da qualche altra parte, ho letto in un libro di Kraus. Va bene, finisco qui perché ricordo che agli ambasciatori di Samo che avevano tenuto un lungo discorso, gli Spartani dissero: abbiamo dimenticato il principio e perciò non abbiamo capito la conclusione. Questo almeno racconta Plutarco.

Il lettore mi perdonerà e sarà finalmente libero di leggere questa meravigliosa storia dove, come ha confessato il divo Eco a proposito di Il nome della rosa, non c'è una parola di mio. E con questo, caro lettore, concludo. Dio ti dia salute e non si scordi di me. Vale.

P. S. L'ultima frase è ancora di Cervantes (Don Chisciotte, I, Prologo), citata da Stendhal in Il rosso e il nero.


Roberto Benigni

La tigre e la neve - Roberto Benigni - Vincenzo Cerami - Enaudi

domenica, ottobre 22, 2006

BENIGNI- LA FELICITA'

Questa Sera vorrei trascrivere le parole che Roberto ha donato al pubblico riguardo la felicità, soffermatevi a riflettere..
“Nella vita abbiamo il dovere d’essere felici, almeno per dare l’esempio, e se per trasmettere la felicità dobbiamo essere felici, per trasmettere il dolore dobbiamo essere felici! PORTANDO CON GIOIA TUTTO IL DOLORE DEL MONDO SULLE SPALLE, perché senza la sofferenza non si può essere felici.

venerdì, ottobre 20, 2006

NEWS: BENIGNI PREPARA UN NUOVO FILM

Benigni si sta dedicando ad un nuovo film, su Enrico Berlinguer, attualmente in pre-produzione, che aveva in mente di realizzare sin dai tempi de La vita è bella. Il suo nuovo film pare uscirà per il 2007 o il 2008.

fonte: wikipedia

A riguardo, ecco come ne parla nella trasmissione de 'il senso della vita' di Bonolis.

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NEWS: BENIGNI LAUREATO GRAZIE A DANTE A FIRENZE

UNIVERSITA': BENIGNI LAUREATO GRAZIE A DANTE A FIRENZE

Firenze, 19 ott. - (Adnkronos) - Roberto Benigni ce l'ha fatta grazie a Dante Alighieri. L'attore toscano ricevera' una laurea honoris causa in filologia moderna dall'Universita di Firenze. Il consiglio di Facolta' di Lettere, presieduto dalla professoressa Franca Pecchioli, ha deliberato di conferire al premio Oscar la piu' alta onoreficenza che possa essere attribuita da un Ateneo. Benigni conquistera' il titolo onorifico per i suoi alti meriti conseguiti nella divulgazione della Divina Commedia. In questo campo l'attore di Vergaio ha mostrato ''rigore filologico'' e ''competenze specialistiche'', sostengono una ventina di professori che hanno avanzato la proposta.

Le due pagine con cui si motiva la laurea honoris causa sono firmate da illustri docenti di letteratura italiana come Arnaldo Bruni, Enrico Ghidetti, Anna Nozzoli e Gino Tellini. Ora dopo il primo via libera del consiglio di Facolta', la delibera passera' all'esame del Senato accademico dell'Ateneo e quindi alla ratifica del ministero dell'Universita'. Se l'iter burocratico andra' in porto, Benigni potra' godersi l'alloro accademico gia' nella primavera 2007.

fonte: http://www.adnkronos.com

giovedì, ottobre 19, 2006

BENIGNI- LA GENIALITA' NEL SILENZIO

Roberto al Late Show With David Letterman, famoso programma americano, dove è stato invitato dopo il grande successo de la vita è bella, piccolo filmato che mostra il genio di una persona che riesce ad arrivare con intelligenza, senza dire una parola..

mercoledì, ottobre 18, 2006

BENIGNI IN TUTTOBENIGNI83 - GARA NEL PAESE DI VERGAIO

Questa sera posto una chicca! Il preambolo di TuttoBenigni83, ove Roberto gareggia in una corsa bendato per il paese.
Ecco CAVALLO PAZZO!!:)

BENIGNI- INTERVISTA A CHE TEMPO CHE FA- LA NATURA CI HA MESSO TUTTI SULLO STESSOPIANO..

Vorrei condividere con voi questo concetto che ha espresso Benigni nell’intervista a Che Tempo che Fa di Fazio, la natura ci ha messi tutti nello stesso piano, concetto molto semplice in apparenza, proprio perché Roberto riesce ad arrivare a tutti, ma nello stesso tempo così profondo….

martedì, ottobre 17, 2006

BENIGNI SU SGARBI - TUTTOBENIGNI96

La televisione oramai è ridotta proprio alla frutta, accendi la tv, ti sintonizzi su qualsiasi canale e cosa ti ritrovi? Solo delle risse. Che si parli di sport, di politica ( ma quello sarebbe il meno peggio) ok, ma si rasenta il fondo, quando la lite, voluta, ha come argomento principale un reality dove ci sono pupe e secchioni! Pupe e secchioni!!!
Rivedo Sgarbi in tv e mi viene subito in mente come Benigni lo prendeva in mezzo ai tempi di TuttoBenigni 96.
Quando la ‘volgarità’ era geniale ed ironica, ora viene solo usata come strumento per incrementare l’auditel!

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lunedì, ottobre 16, 2006

BENIGNI IMPROVVISA UN OTTAVINA SU BERLUSCONI E PRODI

Benigni ha una capacità straordinaria di creare rime improvvisate, abilità che mostra in tutti i suoi interventi televisivi e non.
Le rime che sforna sono difficili da creare, ad esempio le ottavine sono composte da otto versi, generalmente endecasillabi.
Poesie tipicamente toscane che Roberto dice di aver imparato fin da piccolo nel suo paese natio.
Guardatevi cosa è capace di dire su Berlusconi e Prodi prima delle elezioni..

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giovedì, ottobre 12, 2006

BENIGNI E LE DONNE


Maronna quanto gli garbano le donne a Benigni, ne fa riferimento in qualsiasi apparizione televisiva o in qualsiasi suo scritto.
Quando parla della sua bella è tutto un tumulto, non c’è un organo del corpo che sta fermo, dice, se voi aveste i raggi X vedreste un caccia torpediniere che mi circumnaviga il cuore.
Ma cosa gli fanno a Roberto le donne, ne parla tanto, anche in modo ‘volgare’ ma della sua bella ne parla mai?
No perché cerca di proteggerla, quando la vide entrare in scena per la prima volta s’innamorò, era una Fragilissima Maestà, come una montagna di neve, dice il poeta, per proteggerla devi tenerla all’ombra se no si scioglie, e come tutte le cose maestose e fragili bisogna saperle custodire.
E in una montagna riconosci la sua grandezza solo quando ti allontani, quando sei vicino non te ne accorgi, quando ti allontani invece riconosci tutta la sua magnificenza.
Bèh che dire se questo non è amore, allora cosa lo è?

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mercoledì, ottobre 11, 2006

BENIGNI A L'ARENA DI VERONA

Io c'ero...

Si lo ammetto, ero io a Verona, parafrasando Attilio nella 'tigre e la neve'.

Qui Dante scrisse il Paradiso, forse proprio li dove siete seduti voi questa sera, si proprio all’arena, è riuscito a donarci questa opera maravigliosa, ove c’è l'amore per la vita e soprattutto per le donne (Madonna). E la lettura dell'ultimo canto mi ha lasciato senza parole...ma pieno nell'anima.



La serata è iniziata subito in ironia “ buona sera a tutti e buon s. Stefano a tutti!” la gente un po’ basita non aveva capito dove Roberto voleva andare a parare. “ Si, ieri sera abbiamo festeggiato proprio qui la nascita di Gesù bambino il 29 settembre…la nascita di Silvio Berlusconi! E oggi festeggiamo S.Stefano!”. Inizia così, nella sua solita ironia e nella prima ora non mancano riferimenti all’attuale classe politica…”anche Berlusconi come Gesù ha i suoi collaboratori, come il figlio di Dio che disse a Pietro , qui su questa pietra fonderai la mia chiesa..anche Silviuccio ci ha pensato..ma non gli veniva tanto bene la cosa, provò con Shifani, qui su questo schifo fonderai.!...no no non gli garbava…allora provò con Casini, Qui su questo casino..! No no..allora proviamo con Maroni, qui su questo marone!!” dopo questo preambolo ero già piegato dalle risate. Non sono mancati neanche riferimenti alle intercettazioni, problematica che tanto è di moda in questo periodo..” io ho paura a telefonare ora, mamma mia..per fare questo spettacolo ho usato un piccione viaggiatore, e per distruggere le prove ho chiesto di farlo arrosto quando arrivava! E il mi Re! Il mi Re, quella storia che ha chiesto una prostituta, non è tanto per la prostituta, ma ha chiesto che costi poco…il mi Re che chiede una prostituta da poco!!!” Questo e tanto altro nella prima ora di uno spettacolo esilarante come al solito..

NUOVO BLOG IN ONORE DI BENIGNI


Nasce oggi questo Blog in onore del nostro amato Roberto.
E' un dovere per me utilizzare la rete come mezzo per condividere con più persone possibili l’intelligenza, la cultura, la comicità e la poesia che è intrinseca in questo personaggio.