domenica, maggio 20, 2007

FRANCESCO GUCCINI A ONDA LIBERA -TELEVACCA

qui sotto vedrete Roberto e Francesco a cantaareee,
delle ottavine anche quest'ultimo era maeeestrooo,
dei fichi l'emilian volea parlare,
mostrar anch'egli tutto il suo eeestro.
Roberto lo guardava senza fiataaaareee,
pensando che lui era un pò maldeeestroooo,
ma ancor di più col viso era stupito,
ma questo cantautore si è rincoglioniiiitooooo. :-)

p.s. le ottavine venivano cantate anche nell'appennino tosco-emiliano, da dove proviene Guccini, ed infatti anche mia madre che è di quelle zone, si ricorda nottate passate in rima a cantare...

5 commenti:

PIPPOCALIPPO ha detto...

complimenti... grande Blog... ma senza togliere meriti, con un grande come Benigni... è anche facile trasformare qualsiasi cosa in oro!!!


ti hanno cancellato il video con DON RICKLES, dice che hai infranto il copyright della nbc....

ciao

Lorenzo Soricelli ha detto...

Grazie :-)
quello che faccio è un omaggio, niente di più facile, fino ad ora in rete non c'era uno spazio ben dedicato al personaggio, dove si può anche dialogare e parlare insieme di alcune tematiche che lui stesso ci dona nelle sue apparizioni e spettacoli.

p.s. il video con Don Rickles non era mia, e non riesco più a trovarlo in rete.
Peccato!

Anonimo ha detto...

ciao!!!Volevo dire che Benigni è un Mito ed è ora di dire basta a tutte le persone che in questi giorni lo stanno criticando per i compensi troppo alti per riaverlo in Rai...Bisogna solo dirgli GRAZIE ROBERTO!!!

Lorenzo Soricelli ha detto...

Ho sentito anch'io molte critiche riguardo il compenso per una puntata che Roberto dovrebbe fare a novembre.
Inanzitutto bisogna vedere qual'è la cifra reale, in secondo luogo io credo che la cultura non abbia prezzo.
Se i soldi che io pago per il canone rai e per il servizio pubblico vengono utilizzati per la culura ne sono più che felice, qualsiasi sia il prezzo percepito per lo spettacolo.
Bisogna indignarsi quando i soldi pubblici vengono usati per programmi come i reality show o i rotocalchi stile la vita in diretta...e li che bisognerebbe strapparsi le vesti!

Anonimo ha detto...

IL CANTARE LA VITA
Il mondo di Francesco Guccini…

di LAURA TUSSI

Recensione al libro di O. Semellini e B. Salvarani “Di questa cosa che chiami vita”, Il Margine, 2007

In quest’opera, un grande amore degli Autori per la loro stupenda, nella sua semplicità, terra. La Grande Madre dai portici possenti e imponenti come braccia contadine a cullare tutti i “piccoli” nati dalla Fertile Terra Emiliana.
Un ringraziamento profondo per quanto hanno ricevuto dalla vita, per l’ambiente nel quale sono cresciuti e per le opportunità offerte. Amano parlare del proprio conterraneo Guccini perché ne apprezzano le qualità artistiche nell’insieme e l’onestà intellettuale nei confronti di altri cantautori, autori, scrittori e poeti, dai quali attinge spesso anche tutto ciò che ispirano con schiettezza e simpatica ironia.
Trattare di Guccini potrebbe sembrare semplice, se non riduttivo agli occhi di chi lo conosce solo come cantautore. Iniziando la lettura di questo godibilissimo libro “sul Nostro amato conterraneo” i due sensibili Autori hanno quasi scoperto il notevole sapere di cui è permeato l’artista, non solo per la cultura varia e complessa, ma anche per la capacità di porla a servizio della propria arte compositoria, al fine di elargirla al suo amato e appassionato pubblico.
Si ringraziano i due Autori per questa vasta e ricca panoramica sul Guccini che tutti accogliamo prevalentemente e sovente come cantautore con la chitarra a tracolla e l’aspetto dolce e burbero, quale personaggio artistico caratterizzato dalla peculiare e attenta ricerca di un sapere dotto, ma semplice e di tanta sensibilità. L’artista dimostra un’encomiabile considerazione che attribuisce e accorda agli amici, particolarmente quelli incontrati, conosciuti e vissuti all’ombra delle “osterie di fuori porta” e dei portici della bella e opulenta Bologna, grande madre, “donna emiliana di zigomo forte, capace d’amore e di morte”. E’ il suo vivere in quel mondo di notte, procrastinando una lunghissima età giovanile, “con Sartre che pontificava e Baudelaire”che cantava tra l’assenzio, un’esistenza all’insegna dello spleen dalla quale si impara tanto e tanto si rende.
L’amore di amici “tanti quanti i denti in bocca a certi vecchi” hanno determinato un sentito apprezzamento per la convivialità. Di amici ne ha avuti tanti di cui rimpiange la dipartita e che gli fanno vivere quel senso di solitudine avvertibile solo ora, quando l’età lo costringe a far di conto.
Spera comunque che qualcosa di loro permanga in quelli futuri.
Sicuramente di Guccini rimane e rimarrà anche l’ammirazione infinita per la costante coerenza con ciò che dice e pensa, che accompagnerà altre generazioni di giovani e artisti che dalla sua produzione potranno attingere l’amore, la solidarietà, l’ironia.
Grazie per sempre e per tutto Maestro.

LAURA TUSSI